Acido folico in gravidanza
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L'acido folico abbonda negli ortaggi a foglia verde, nei carciofi, nelle rape, nel lievito di birra, nei cereali - specie se integrali - nei legumi, nel tuorlo d'uovo, nel fegato, nei kiwi e nelle fragole. Come la maggior parte delle vitamine idrosolubili, l'acido folico viene in gran parte denaturato durante i processi di lavorazione degli alimenti. La conservazione e la cottura dei cibi, ad esempio, distruggono fino al 95% del patrimonio originario di folati; una verdura a foglia verde conservata a temperatura ambiente per tre giorni, invece, vede ridursi tale disponibilità fino al 70%. Inoltre, l'interazione delle varie sostanze alimentari - provenienti dallo stesso alimento o da cibi consumati nel medesimo pasto - può ridurre fino al 50% la biodisponibilità dei folati alimentari; di conseguenza, si ritiene che solo la metà della quota ingerita venga effettivamente assorbita.
Fumo di sigaretta, alcool (entrambi da evitare assolutamente in gravidanza) ed alcuni medicinali, possono aumentare sensibilmente il fabbisogno di acido folico. Tra i farmaci ricordiamo la pillola anticoncezionale, la cui sospensione d'uso per la ricerca di una gravidanza può esporre la donna ad una carenza proprio nel periodo più delicato, che come vedremo in seguito è proprio quello attiguo al concepimento. Tra i medicinali in grado di interferire con il metabolismo dell'acido folico ricordiamo anche i chemioterapici antiblastici (come il metotrexate) e gli anticonvulsivanti (come l'acido valproico, la difenilidantoina, l'aminopterina e la carbamazepina).
Esistono infine delle differenze genetiche di natura enzimatica, tali per cui alcune donne, in gravidanza e non solo, necessitano di quantitativi superiori di acido folico rispetto ad altre. Per quanto esposto sinora, il miglior modo per coprire il fabbisogno quotidiano di acido folico sarebbe quello di consumare frutta e verdura crude, quanto più possibile fresche. Va precisato, comunque, che durante la gravidanza è bene lavare con particolare cura i vegetali da consumare crudi, evitando quelli già pronti al bar o in gastronomia per il pericolo di contrarre la toxoplasmosi o qualche malattia alimentare (eventualmente utilizzare soluzioni antibatteriche come l'amuchina). In gravidanza è altresì sconsigliabile il consumo del fegato come alimento, sia perché "filtro" deputato alla metabolizzazione di sostanze tossiche, sia per l'alto contenuto in vitamina A.
Perché l'acido folico è importante durante la gravidanza? L'acido folico viene utilizzato dall'organismo per la riproduzione cellulare; esso interviene nella sintesi di DNA, proteine ed emoglobina (partecipa all'eritropoiesi, processo di formazione dei globuli rossi), per cui una sua carenza è associata ad una forma anemica detta megaloblastica.
Fin dai primissimi stadi di gravidanza, il prodotto del concepimento (prima zigote, poi embrione, poi feto) diviene un grandissimo consumatore di folati, a causa degli intensi processi di proliferazione e differenziazione cellulare. Anche l'aumento dell'eritropoiesi materna contribuisce ad aumentare i fabbisogni di acido folico durante la gravidanza (in vista del parto la volemia sarà aumentata di un 30-50% rispetto ai valori pregravidici). Una carenza di acido folico durante le prime fasi di gestazione aumenta il rischio di malformazioni neonatali, in particolare di quelle a carico del tubo neurale (DTN). Con questo termine si indica un gruppo eterogeneo di malformazioni, accumunate da un'anomala chiusura del tubo neurale durante la quarta settimana di sviluppo embrionale (il tubo neurale è la struttura da cui si origina il sistema nervoso centrale, quindi il cervello ed il midollo spinale). I più frequenti difetti del tubo neurale sono l'anencefalia (50% dei casi) ed i difetti di chiusura della colonna vertebrale (spina bifida, 40% dei casi) e della volta cranica (encefalocele, 10% dei casi). A differenza del primo, questi ultimi sono spesso compatibili con la vita, ma si associano a deficit neurologici e a malformazioni fisiche di vario grado (spesso severe). L'incidenza complessiva dei DTN in Italia è bassa, ma non trascurabile (0,7-1‰ - 0,7 -1 per mille). L'integrazione con acido folico non azzera il rischio che il prodotto del concepimento sviluppi difetti di chiusura del tubo neurale, ma lo riduce in maniera significativa; a grandi linee lo diminuisce di un 30-40% al dosaggio di 0,4 mcg/die, fino ad un 70-80% a dosi di 4-5 mg/die. Nel corso di vari studi, inoltre, è stato dimostrato come l'acido folico sia in grado di prevenire la comparsa di altre malformazioni congenite, tra cui cardiopatie, labiopalatoschisi, difetti dell'apparato urinario, ipo-agenesia degli arti, onfalocele e atresia anale. L'attività preventiva dell'acido folico nei confronti dell'iperomocisteinemia contribuisce a ridurre il rischio cardiovascolare della madre, tanto che è stato ipotizzato un ruolo preventivo nei confronti dell'ipertensione gravidica e delle sue complicanze. Per questo, l'integrazione di acido folico potrebbe ricoprire un importante ruolo preventivo nei confronti di preeclampsia ed eclampsia, aborto spontaneo ricorrente, distacco di placenta, ritardo di crescita, basso peso alla nascita e morte intrauterina. Fonte:http://www.my-personaltrainer.it Tag:#acido folico,#gravidanza,#folato
La dieta giusta? Quella mediterranea
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I vantaggi della dieta Mediterranea La Dieta Mediterranea è una dieta equilibrata perché apporta al nostro organismo tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, senza eccessi. Non è vero che fa ingrassare: alcuni studi hanno dimostrato che se seguita per lungo tempo e associata all’attività fisica quotidiana può ridurre il peso corporeo. E’ la dieta della salute: aiuta a prevenire gravi malattie come il diabete, l’ipertensione, l’obesità, la sindrome metabolica, l’infarto e molte forme di tumore. La donna che segue la Dieta Mediterranea avrà bambini più sani ed è più fertile Studi molto recenti hanno dimostrato che le donne che adottano un’alimentazione di tipo mediterraneo prima e durante la gravidanza hanno un minor rischio di partorire bambini affetti da malformazioni congenite come l’anencefalia, la spina bifida e la labioschisi. E’ stato inoltre dimostrato che la Dieta Mediterranea migliora la fertilità. Diete ricche di grassi saturi e di zuccheri ne aumentano, invece il rischio.
La Dieta Mediterranea non è solo cibo: è uno stile di vita. Ricordati di non abbondare mai con il cibo e con le porzioni, cerca di alzarti da tavola sempre con un po’ di appetito e mai completamente sazia. Cerca di godere dei pasti quotidiani con i tuoi familiari, con i colleghi e con gli amici, mangia lentamente e ti sentirai più sazia. Consuma frutta e verdura, secondo le stagioni e scegli i prodotti locali: sono più ricchi di nutrienti e risparmierai sulla spesa. Fonte: www.pensiamociprima.net Tags: #dieta mediterranea, #fertilità, #sindrome metabolica
News di domenica 26 maggio 2013
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