DIETA? QUESTIONE DI EDUCAZIONE
| L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stimato che il 30% delle morti per cancro nei paesi industrializzati come l’Italia, sarebbe prevenibile modificando l’alimentazione e che il 60% delle cardiopatie ischemiche si previene con il controllo dei fattori a rischio di infarto come ipertensione, colesterolo, obesità e diabete, che dipendono direttamente da un’errata alimentazione. Si comincia a pensare a rimettersi in forma già mangiando meno, ma tutti sono incerti su che cosa eliminare dalla propria alimentazione abitudinaria. Sarà meglio togliere il vino o la pasta, o basterebbe il dolce e il caffè? In realtà non è così che dovrebbe funzionare la dieta. Esiste infatti una scienza dietro la parola dieta che studia in modo approfondito le reazioni dell’organismo, soprattutto se qualche cibo ci causa… dei problemi. Una volta lo stato di salute era inteso solo come “assenza di malattie”. Oggi ciò non basta più. È un’esigenza anche il “sentirsi in forma”. Però attenzione: non basta, alle prime avvisaglie di primavera, inventarsi una dieta e togliersi il cappotto per vedere dei risultati sul nostro fisico e avvertire una sensazione di benessere. Anzi, guai improvvisare. Di sicuro la nutrizione quale terapia medica ha un ruolo specifico per il suo stretto rapporto con la prevenzione delle malattie. La scoperta di elementi protettivi come vitamine e minerali e lo studio della loro influenza sull’organismo confermano come in realtà la malattia può dipendere spesso da inadeguata assunzione di elementi nutritivi essenziali. Ma soprattutto una buona alimentazione può prevenire o ridurre problemi di carie, o malattie importanti quali diabete, cardiopatie, arteriosclerosi, sofferenze epatiche e renali, neoplasie, osteoporosi e molte altre. Nelle attività ambulatoriali sul territorio la dietetica svolge un ruolo preventivo sia secondario che primario e in ambito ospedaliero svolge interventi di ordine terapeutico diretto, per esempio per gli anziani la cui degenza spesso si prolunga. Bisognerebbe iniziare a parlare di nutrizione come misura di prevenzione anche a scuola a livello educazionale. Le informazioni preziose riguardano le applicazioni pratiche e le conoscenze nutrizionali di base, la qualità dei cibi e la loro tipologia, fino a ciò che i bambini mangiano nelle mense scolastiche. Abbiamo una reale responsabilità nel promuovere l’educazione nutrizionale a partire dalla riforma sanitaria, spesso distratta su tale ambito. Invece educazione e ricerca nutrizionale possono portare ad un grande risparmio sociale con una vita più sana e meno malati. Tags: #alimentazione, #prevenzione, #dieta, #nutrizione, #dietetica Prof. Aldo Baroni Svegliati, Primario emerito di Dietologia Rivista “senza età” Fonte:www.farmaciablasi.it News di venerdì 28 giugno 2013
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