Colazione abbondante e cena leggera per ridurre la pressione
| Parlando di dieta e di ipertensione si pensa subito a due cose principalmente, cioè al sale (sodio), che sarebbe da ridurre a meno di 2 grammi al giorno secondo le più recenti indicazioni OMS, e poi al potassio. Molti studi, però, si sono concentrati anche su altri aspetti dell’alimentazione. Fra questi, uno dei più recenti è quello pubblicato dal Journal of Hypertension che, per la prima volta, ha focalizzato l’attenzione sugli orari dei pasti. Gli autori dello studio, al lavoro in due centri medici di ricerca di Cambridge e di Londra, hanno analizzato le abitudini di più di mille persone, arruolate sin dal loro anno di nascita, il 1946, in un ampio studio di sorveglianza che continua tuttora. I ricercatori hanno osservato che un basso apporto energetico al mattino e un elevato apporto calorico alla sera erano entrambi associati con un maggior rischio di ipertensione. Dividendo i partecipanti in cinque gruppi in base alle calorie assunte a colazione, si è visto che chi apparteneva al gruppo abituato a fare la colazione più energetica in assoluto aveva, a 43 anni, una probabilità di soffrire di ipertensione del 30% inferiore rispetto a chi faceva la colazione più leggera. Ma perché queste diverse abitudini potrebbero giocare un ruolo così rilevante nel controllo della pressione arteriosa? Claudio Borghi, professore di Medicina Interna all’Università di Bologna e vice-presidente della Società italiana dell’ipertensione arteriosa, risponde cosi:
News di lunedì 20 gennaio 2014
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